mercoledì 28 gennaio 2009

Istambul: capitale culturale europea 2010

In Europa c'è una città unica perché ponte tra l'Oriente e l'Occidente. Infatti, fu durante molti secoli la continuatrice della cultura greco-latina, anche se più greca che latina: l'antica Costantinopoli, capitale dell'Impero Bizantino dal 486 d.C fino al 1453. Dopodiché, con il nome di Istambul, divenne la capitale dell'Impero Ottomano, fino al 1923, ormai ai tempi della moderna Turchia, anno in cui la capitale fu trasferita ad Ankara. Tuttavia, ancora oggi Istambul continua ad essere il cuore economico e culturale della Turchia.

Nel 2010 Istambul sarà la capitale culturale europea. Nel frattempo, ecco un bel brano del gruppo italiano "Agricantus" o "Trancendental", originario dalla Sicilia. Il suo stile musicale è anch'esso un ponte tra l'Occidente e l'Oriente. Il brano fa parte della colonna sonora del film "Hamam - Il bagno turco", con cui il regista turco naturalizzatosi italiano Ferzan Özpetek si è fatto conoscere nel 1997.



Eccone il testo originale in turco, e una versione in italiano.

İSTAMBUL UYURKEN

İstanbul uyurken
ona anlat beni
Kalamış akşamlarını

Demli çayları
Köhneyi anlat
seni çok sevdiğimi

Düğümlü yolları
çıkmaz sokakları
yarın yarın diyerek
geçen zamanı

İstanbul uyurken
dinle geceyi
yıldızlar beni anlatır sana

Belki gelirim
uçup rüzgarla
aç kollarını

Sarıl havaya
beni al, bırakma
yarın yarın diyerek
geçen zamanı

İstanbul uyurken
ona anlat beni
Kalamış akşamlarını

Demli çayları
Köhneyi anlat
seni çok sevdiğimi

Yanlış bilmesin.


MENTRE ISTAMBUL DORME

Mentre Istanbul dorme,
raccontagli di me,
delle serate di Kalams.

Raccontagli dei tè densi
e di Kòhnè,
di quanto ti ho amato.

Raccontagli delle strade nodose,
senza uscite, ripetendo
"domani, domani",
raccontagli del tempo che passa.

Mentre Istanbul dorme,
ascolta la notte,
le stelle ti racconteranno di me.

Forse venni col vento, abbraccia l'aria,
prendimi senza lasciare.
Mentre Istanbul dorme, raccontagli di me,

Prendimi abbracciando l’aria.
Non mi abbandonare
ripetendo "domani, domani",
poiché il tempo passa.

Mentre Istanbul dorme,
raccontagli di me,
delle serate di Kalams.

Raccontagli dei tè densi
e di Kòhnè,
di quanto ti ho amato.

Digli di non sbagliare.

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