giovedì 29 gennaio 2009

Storia di una parola legata alla musica

La lingua ungherese "moderna" risale più o meno al XVIII secolo. In questo periodo molte parole straniere vengono introdotte nel linguaggio colto, ma anche in quello più quotidiano. Un esempio di questo fenomeno, molto legato anche alle abitudini dell'Impero Asburgico, è la nascita di una delle danze che col tempo avrebbero influenzato in modo indelebile la musica nazionale ungherese. Erano i tempi in cui la dinastia asburgica regnava indiscussa in tutti i territori dell'Impero. Mancavano ancora molti anni alla nascita dell'Impero Bicefalo, cioè, l'Impero Austro-Ungarico, nel quale la vecchia monarchia ungherese avrebbe trovato lo spazio necessario alla sua rinascita e posteriormente alla sua distruzione.

Quando arrivava il momento del reclutamento, gli zingani interpretavano delle musiche particolari che i ragazzi che sarebbero entrati nell'esercito ballavano. La parola tedesca per significare "reclutare" era werben. Gli ungheresi la presero e nacque il termine verbunkos per indicare sia la musica sia la danza che si interpretava quando i ragazzi venivano reclutati. Col tempo questo genere musicale si diffuse in tutto il paese, al punto che compositori del livello di Liszt o Bartók ne sono stati influenzati. In ogni paese dell'Ungheria e dell'attuale Transilvania c'è un tipo proprio di verbunkos.

Ma anche il verbunkos contribuì alla nascita dell'opera lirica nazionale ungherese, soprattutto dalla mano del compositore Ferenc Erkel (1810 - 1893), il quale negli anni 40 del XIX secolo compose le opere Bátori Mária (1840) e Hunyadi László (1844). In quest'ultima, l'influenza del verbunkos è determinante. Nel 1861 Erkel compose quella che è considerata l'opera nazionale ungherese: Bánk Bán. Egli ne compose altre 6 prima di morire nel 1893.

Nel primo filmato vediamo alcuni esempi di verbunkos tradizionali. Nel secondo filmato, l'aria Hazám, hazám, una delle arie più conosciute dell'opera Bánk Bán di Erkel, interpretata dal tenore Simándy Jozsef.

Attenzione: in ungherese si usa prima il cognome e dopo il nome della persona.





Eccone il testo:

Mint száműzött, ki vándorol
A sűrű éjen át,
S vad förgetegben nem lelé
Vezérlő csillagát,
Az emberszív is úgy bolyong,
Oly egyes-egyedül,
Úgy tépi künn az orkán,
Mint az önvád itt belül.
Csak egy nagy érzés éltetett
Sok gond és gyász alatt,
Hogy szent hazám és hős nevem
Szeplőtlen megmarad.
Most mind a kettő orvosra vár,
S míg itt töprenkedem,
Hazám borítja szemfödél
S elvész becsületem!

Hazám, hazám, te mindenem!
Tudom, hogy mindenem neked köszönhetem.
Arany mezők, ezüst folyók,
Hős vértől ázottak, könnytől áradók.
Sajgó sebét felejti Bánk,
Zokog, de szolgálja népe szent javát.

Magyar hazám, te mindenem!
Te érted bátran meghalok,
Te Szent Magyar hazám!

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